sabato 12 maggio 2012

Romanzo Criminale: Er Kossiga




Quello che ci rimane è una foto a lievi toni di seppia.
Giorgiana Masi è stata uccisa il 12 maggio 1977 da un proiettile esploso chissà dove, chissà da chi, in piazza Giuseppe Gioacchino Belli.
Non era una particolare eroina.
Non fu mai niente, non lo era ancora stata.
Camminava per le strade di Roma durante un giorno d'inferno, di scontri terribili.
Non sono bastati 35 anni a scoprire chi sparò il colpo che la uccise.
Le piste puntano ad agenti della polizia in borghese che giravano armati nella folla dei manifestanti.
Questo ce lo confessò anche uno scocciato Kossiga in fin di vita, che allora era ministro dell'Interno. Prendendoci per il culo. Dicendoci che non ci avrebbe mai detto chi era stato a sparare. Non ce l'ha mai detto.
Nessuno ha mai voluto processare nessuno, qualcuno ha difeso a spada tratta qualcuno.
35 anni di adulterazione e di oblio.
Kossiga è morto.
Giorgiana Masi è morta.


La democrazia risulta, non pervenuta.



(Sopra, agente di polizia in borghese armato di una pistola del calibro che uccise Giorgiana. Questo in particolare non c'entra nulla, per chi non lo sapesse. È solo un esempio)

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