(Costituzione della Repubblica Italiana - Principi Fondamentali, Art.1)L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Basterebbe, a suffragare la mia tesi, leggere attentamente il passaggio.
Generazioni di strilloni e imbonitori si sono concentrati sul fatto che la Repubblica Italiana fosse democratica, qualcuno sulla sovranità popolare, adorate sono anche le forme e i limiti della Costituzione.
Ma a voler essere bene attenti, perché la Repubblica Italiana è finita?
Non ci mancano le piccole stronzate che fan democrazia, e questa nostra bella vita democratica fatta di matite e segni la tracciamo ancora sulla schede per i partiti che ci formano e ci limitano.
No, non è il sole ed il bel tempo dell'era democratica a mancarci.
L'edificio è crollato, se ben guardate, per mancanza di fondamenta.
La colpa è ancora dei comunisti, se volete. Questa puntata di piedi alla costituente per inserirci il Sol dell'Avvenire.
E così:
"...L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro..."
Ma il lavoro è sparito. In tutto il paese lo si cerca alla stregua della coppa d'un falegname. Evaporato come il nostro senno. Il lavoro è sparito. Piegati a divorare pezzi di pane caduti da un carroccio siamo, nelle nostre prestazioni occasionali non retribuite, nella carità che ci fanno coloro che possono, che per loro siamo generici e intercambiabili. Come diceva la canzone? "Non distinguon tra bulloni ed operai"
Vedete, amici, che questa nostra squallida stamberga non può più stare in piedi. E non, crollerà.
È già crollata, in silenzio imperiale.
Al suo posto ora c'è qualche casa nazional-popolare fondata sulla schiavitù aggiornata alle mode dell'era tecnologica.
Divertitevi, questo è il momento d'essere macinati per la malta d'un qualche nuovo ordine.
Pavidi italiani, c'è un antico canto nell'aria: "Nessuna garanzia per nessuno" .
Questo è il vostro antico credo.
Da oggi in poi mi comporterò come si confà a una terra tormentata e balcanica.
Allenarmi a sopravvivere nella rovina.
"Abituarmi alla fine".
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