giovedì 19 aprile 2012

Fascisti su Marte


Il fatto più buffo di questi giorni è rappresentato dal geniale manifesto prodotto da qualche genio ribelle della Destra romana, storicamente la più attiva e propositiva.









Ben pensando che una foto dei tumulti greci rappresentasse appieno lo spirito rivoluzionario del loro movimento di rottura e innovazione, i seguaci di Storace, quello del:"il fascismo male assoluto? Una cretinata" (Grazie Wil, continuate a Non Leggere il suo Blog)

si sono risolti nel mettere sul loro manifesta una foto di un corteo ellenico, ma tra le tante, gli abili comunicatori de La Destra hanno alla fine incollato sul loro compitino a casa una foto ben problematica.
Eh sì che questo ci dimostra che sarebbe bene non abbandonare mai lo studio del greco specie in questi tempi (guarda tu chi mi ritrovo a difendere, i frequentatori di liceo classico).
Riconoscere almeno le lettere li avrebbe potuti mettere sulla buona strada.
Al centro del pomposo manifesto di lotta presunta contro il governo Monti infatti si legge:

"Apopte petheni o fascismos"


Che grossomodo traduciamo in:

"Stasera muore il fascismo"



E qui si presentano vari casi:
1)La Destra ha finalmente archiviato l'esperienza fascista e ce l'ha voluto dire così. Speriamo nun lo sappia la moglie de Almirante, donna Assunta, che è capace che je da na panzata.
2)I fascisti so veramente rincojoniti come vuole la vox populi.
3)Il design del manifesto gliel'ha fatto qualcuno dei centri sociali, che di nascosto continua la lotta

Anche se a queste preferisco un'altra ipotesi. Che i fascisti non si siano accorti, o non si vogliano ancora confessare (come qualunque bigotto della domenica) che oramai sono intruppati in un fascismo ben peggiore del loro comico, nostalgico, annusamento di patte del Duce.
Un fascismo che ci mette tutti alla sbarra in un grande mercato della carne, dove un Francesco Storace che si fotte milioni di Euro alla Regione Lazio e monta su un servizio di spionaggio illegale, sette anni dopo è lider di un movimento di protesta che esiste solo nella testa di qualche vecchio sclerotico che vuole ancora votare fascio.
In realtà composto da giovani portaborse annoiati che neanche stanno attenti alle immagini che scelgono per fare i manifesti. Pagati alla giornata, pagati alla goccia di inchiostro.
Un fascismo delle immagini, dove di qualunque cosa vada di moda ci si deve appropriare per racimolare una decina di preferenze.
La Grecia val bene. Poi scopri che quelli che hai messo sul manifesto erano anarchici rossi che se ti vedessero per strada ti farebbero saltare in aria. Cosa importa in una nazione di persone con deficit d'attenzione? Qualcuno se ne accorge e si fa grasse risate.
La maggior parte capirà greci = buoni = noi.
Questi fascisti che sguazzano bene nei milioni del capitalismo. Che non sono altro che la farsa grottesca dei nostri stessi sbagli più grandi.


Alla fine l'unico errore che risulta sul manifesto è che la Destra si lamenti del Governo Monti.
In fondo, vivono già in un fascismo talmente perfetto che anche loro ne subiscono gli influssi senza accorgersene nemmeno.

Shangri-La del reazionario.


Ora noi cosa siamo pronti a fare per non cadere nella stessa rete, a dibatterci prendendoci a codate fino alla morte, mentre i pescatori sopra di noi ridono pregustando le nostre budella?
Ci vuole un guizzo in più, un guizzo in più, per trovare il mare aperto.






“C’è un’ideologia reale e incosciente che unifica tutti: è l’ideologia del consumo.
Uno prende una posizione ideologica fascista, un altro adotta una posizione ideologica antifascista, ma entrambi, davanti alle loro ideologie, hanno un terreno comune, che è l’ideologia del consumismo.
(...)Ora che posso fare un paragone, mi sono reso conto di una cosa che scandalizzerà i più, e che avrebbe scandalizzato anche me, appena 10 anni fa. Che la povertà non è il peggiore dei mali, e nemmeno lo sfruttamento. Cioè, il gran male dell’uomo non consiste né nella povertà, né nello sfruttamento, ma nella perdita della singolarità umana sotto l’impero del consumismo.”

Di uno che è morto ammazzato da un ragazzo fascista, a cui aveva scritto la sua ultima lettera politica.
Vedete un po' voi.




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