lunedì 3 dicembre 2012

Il Papa sbarca su Twitter!



"Dove ezzere donnine nude?"

Bersani, le maggioranze bulgare.

Avevano accusato Bersani di addomesticare i risultati?

Beh, forse avevano ragione.

Entro nel sito delle primarie e trovo delle strane cifre nella pagina dei risultati.



LOLWUT? 

venerdì 30 novembre 2012

Vacca di un cane. Oppure, ciao Fvancesco.

A quanto pare questo mese siamo in vena di promozioni musicali. Ma questa non la potevo lasciare andare. È uscito il 27 Novembre 2012 l'ultimo cd di Francesco Guccini. Non nel senso che è uscito l'ultimo cd di Francesco Guccini e poi potrete aspettarne degli altri. Nel senso che è uscito l'ultimo album che Guccini scriverà nella sua carriera di autore, e a quanto pare sarà anche il suo ultimo contatto con la musica pubblica.

Da oggi in poi, se canterà, lo farà in privato.

L'Ultima Thule.
Così si chiama l'album.
L'approdo finale di un lungo viaggio, la terra che non ti consente d'andare oltre, perché è dove volevi arrivare.




Registrato interamente nel vecchio mulino della famiglia Guccini a Pavana, tra freddo, isolamento, ricordi, lacrime del sor Francesco, assurda nostalgia e l'ossessione di come arrivino le cose a finire.
Come fanno?


Potete già comprarlo.
Potete scaricarvelo.
Se siete fortunati magari ci sarà qualche concerto.
Intanto se ne va il Guccio dalla musica.

Un bicchiere di vino levato, una lacrima e un rutto.
Al culo tutto il resto.




Cosa rende i candidati di oggi così diversi, così attraenti?


La Ggente ci dice: "Il fatto che siano giovani, belli, ribelli e vogliano sfasciare tutto"

OH, REALLY?




"Figlio di Tiziano Renzi, già consigliere comunale di Rignano sull'Arno tra il 1985 e il 1990 per la Democrazia Cristiana,[3] inizia la sua attività politica durante gli anni del liceo.[4] Nel 1996 contribuisce alla nascita dei Comitati Prodi e si iscrive al Partito Popolare Italiano, di cui diventa, nel 1999, segretario provinciale. Nel 2001 diventa coordinatore de La Margherita fiorentina e, nel 2003, segretario provinciale."

"Il 5 agosto 2011 è stato condannato in primo grado, insieme ad altre venti persone, dalla Corte dei conti della Toscana per danno erariale e al pagamento di 14 000 euro.[47] Il procedimento si riferisce a quando era presidente della Provincia di Firenze. Alla condanna Renzi ha reagito richiedendo il giudizio d'appello.[5] Le contestazioni riguardano la categoria di inquadramento di quattro persone nello staff, assunte a tempo determinato in categoria D anziché C, in violazione delle norme sull'accesso alle carriere pubbliche.[48]"
[Matteo Renzi su Wikipedia]

"
La rottamazione non è un’invenzione del 21° secolo: già negli anni Novanta il giovanissimo Matteo Renzi, oggi sindaco di Firenze, prossimo candidato alle primarie del Pd e a quei tempi studente in uno dei licei più prestigiosi della città, il Dante, voleva mandare in pensione un po’ di dirigenti. Ma di quale partito? Della Democrazia cristiana naturalmente. È l’aprile del 1992, si è appena votato alle politiche, la Dc per la prima volta in un’elezione nazionale non ha superato il 30 per cento (29,66 alla Camera) e lo scout di Rignano sull’Arno è piuttosto arrabbiato. Alla guida del partito c’è Arnaldo Forlani, «che anche nella formazione delle liste» scrive Renzi diciassettenne sul giornalino scolastico il Divino mensile «ha commesso i suoi errori e dovrà passare la mano com’è giusto che sia per un segretario che perde il 5 per cento. La Dc, e queste sono parole di chi crede in questo partito, deve veramente cambiare, in modo netto e deciso mandando a casa i Forlani, i Gava, i Prandini e chi si oppone al rinnovamento».
Insomma, non c’è ancora quella parolina magica, rottamazione, ma poco ci manca. Renzi sembra essere avviato verso una brillante carriera politica, ma è proprio al liceo che subisce una sconfitta bruciante: alle elezioni scolastiche riesce, sì, a diventare rappresentante d’istituto, però con la sua lista cattolica («Al buio è meglio accendere una luce che maledire l’oscurità») arriva solo secondo, con 99 voti. A stracciarlo è la lista apartitica guidata da Leonardo Bieber (269 voti), oggi consigliere comunale del Pd a Palazzo Vecchio. Lo slogan («Accendere la luce») dette luogo anche a qualche parodia. In una vignetta pubblicata sul Divino si vede Renzi vestito da cardinale che con un fiammifero dà fuoco a una signorina. Sotto, la scritta (illuminante): «Renzquemada».  "

[David Allegranti per Panorama]


"
Aragoste, vini pregiati, soggiorni negli Stati Uniti, biglietti aerei, cene, pasticcini e fiori: il giovanissimo Matteo Renzi, quando era presidente della Provincia di Firenze, si è adeguato con estrema disinvoltura al modus operandi dei politici di professione. E così, tra gli spaghetti al caviale di Luigi Lusi e gli sprechi della giunta regionale di Renata Polverini per la comunicazione, l’attuale sindaco di Firenze e possibile candidato premier per il centrosinistra si insinua tra i due esponenti simbolo dello sperpero del denaro pubblico. Anche la Corte dei Conti vuole vederci chiaro sui conti della Provincia dell’era renziana: ci sono troppi rimborsi senza giustificativi adeguati e un uso allegro delle carte di credito da parte del rottamatore.
Dal 2005 al 2009, nel periodo in cui Renzi è stato presidente, la Provincia ha speso 20 milioni di euro. Il capo di Gabinetto Giovanni Palumbo, nominato da Renzi, ha firmato decine e decine di delibere per rimborsi di spese di rappresentanza per il presidente che aveva a disposizione una carta di credito con limite mensile di 10mila euro di spesa. Nell’ottobre 2007 però, durante un viaggio (ovviamente di rappresentanza) negli Stati Uniti, la carta viene bloccata “a garanzia di un pagamento da parte di un hotel a Boston”, si legge nella delibera del 12 novembre 2007. Renzi, trovandosi senza carta di credito della Provincia è costretto a usare la sua per pagare 4 mila dollari (pari a 2.823 euro) all’hotel Fairmont di San Josè, in California. Come torna in Italia si fa restituire la cifra con una delibera, ma senza fornire giustificativi. Tolta la dicitura “spese regolarmente eseguite in base alle disposizioni contenute nel disciplinare delle attività di rappresentanza istituzionale”. Nei soli Stati Uniti la Provincia, con Renzi, ha speso tra biglietti aerei, alberghi, ristoranti 70mila euro. Spese di rappresentanza. Ovviamente. In tutto arriva a sfiorare i 600 mila euro.
Tra i 20 milioni di euro al vaglio della Corte dei Conti ci sono anche centinaia di migliaia di euro ricostruiti con numerosi scontrini e ricevute. Non molti. In tutto 250 circa. In prevalenza di ristoranti. Gli elenchi depositati agli atti mostrano una intensa attività di rappresentanza da parte di Renzi. Per lo più svolta alla trattoria Garibaldi, al Nannini bar, alla taverna Bronzino e al ristorante da Lino. Locali prediletti dal candidato alle primarie del Pd che, in particolare nel 2007 e nel 2008, riesce a spendere qualcosa come 50mila euro per il cibo. Con conti singoli che spesso superano i mille euro. Il 31 ottobre 2007 la provincia paga 1300 euro alla pasticceria Ciapetti di Firenze. Il 5 luglio alla Taverna Bronzino viene saldato un conto di 1.855 euro. ll ristorante non è tra i più economici di Firenze, del resto. Ma a Renzi piace. Per tutto il suo mandato alla guida della Provincia frequenta assiduamente i tavoli della taverna. Con conti che oscillano tra i 200 ai 1.800 euro. Renzi ogni tanto cambia ristorante. Alla trattoria I due G in via Cennini il 29 aprile 2008 ordina una bottiglia di Brunello di Montalcino da 50 euro per annaffiare una fiorentina da un chilo e otto etti. Alla Buca dell’Orafo in via dei Girolami il 13 giugno 2008 si attovaglia con due commensali e opta per un vino da 60 euro a bottiglia. E ancora: al ristorante Lino, dove è di casa (anche qui), riesce a spendere per un pranzo 1.050 euro. 1.213 li lascia al ristorante Cibreo.
Nei soli mesi compresi da maggio a luglio 2007 spende in ristoranti circa 17mila euro. Nel lungo elenco di ricevute e spese che gli inquirenti stanno verificando ci sono anche le fatture di fioristi, servizi catering, biglietti aerei e società vicine all’attuale sindaco. A cominciare dalla Florence Multimedia che riceve complessivamente 4,5 milioni di euro dall’ente. La Florence Multimedia srl è la Società in house della Provincia che svolge attività di comunicazione e informazione per la provincia. Nel 2009 Renzi è diventato sindaco. In bici. Ora sta girando l’Italia in camper, con lo sguardo rivolto a Roma. Ieri, Renzi era alla sfilata milanese di Armani. A Firenze, intanto, l’aspetta Alessandro Maiorano, ex dipendente del Comune che ha denunciato la gestione del sindaco e promette di dar battaglia alla “sprecopoli renziana”. Anche rottamare costa."

[Davide Vecchi per Il Fatto Quotidiano]


Sostenitori di Renzi

Giorgio Gori: Ex-dipendente Mediaset, pubblicitario ed esperto di marketing, iscritto al PD solo dal Novembre 2011. Pare sia l'uomo da cui Renzi riceve ogni cinque secondi sms che gli dicono cosa fare.

Andrea Sarubbi: Ha frequentato il liceo classico dai gesuiti, poi Scienze politiche alla LUISS.
Dal 1997 al 2005, collabora con Radio Vaticana, prima con la conduzione di Jubilaeum, poi nella redazione esteri. Nel 1998, esordisce su Sat 2000 con un contenitore quotidiano di due ore. Nel 1999, entra nella redazione del programma RAI A sua immagine: dapprima conduce Giubileo 2000, programma settimanale sul Giubileo del 2000 (andato in onda fino a gennaio 2001), poi sostituisce Lorena Bianchetti nel 2005 alla conduzione del programma, di cui diventa anche autore.
Fra gli eventi che ha presentato negli ultimi anni della sua attività televisiva, ci sono diverse Giornate mondiali della Gioventù, vari incontri del Papa e molteplici iniziative di solidarietà, per associazioni, istituzioni, diocesi e congregazioni religiose.

Andrea Ballarè: Sindaco di Novara. Nasce e cresce a Novara[1], nel 1992 ottiene la laurea in Economia e Commercio presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Graziano Delrio: Sindaco di Reggio Emilia. Cattolico, padre di nove figli, ha ricoperto il suo primo incarico istituzionale nel 1999 subentrando al Consigliere Comunale Giuseppe Davoli il quale si dimise perché assunse l'incarico di Assessore in Giunta. Graziano Delrio quindi, primo dei non eletti, prese il suo posto come Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il Partito Popolare Italiano. Nel 2000 diventa Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna per il Partito Popolare Italiano con oltre 4000 preferenze. In Consiglio regionale ha presieduto la Commissione sanità e politiche sociali. Nel 2001 ha aderito alla Margherita.

 Vincenzo De Luca : Vincenzo De Luca nasce a Ruvo del Monte (PZ) l'8 maggio 1949 . È in politica dal 1990. Ha militato nel PCI e ne ha seguito le evoluzioni fino al PD. Sindaco in carica del Comune di Salerno, alle elezioni comunali del 16 maggio 2011 viene rieletto per la quarta volta ottenendo oltre il 74% dei consensi. Per la quarta volta.

Mario Adinolfi: Dalla fine degli anni ottanta, firma articoli e servizi per i quotidiani Avvenire, Europa, Il Popolo, e La Discussione, e per la Radio Vaticana.
Politicamente ha militato prima nella Democrazia Cristiana e poi, con l'avvento del bipolarismo, nell'area centrista del centrosinistra. Nel 1993 è il più giovane membro dell'Assemblea costituente del Partito Popolare Italiano. Nel 1994 è eletto presidente nazionale dei Giovani popolari, poi diventa membro dell'esecutivo nazionale del PPI. Nel 2001 fonda il movimento Democrazia Diretta, con il simbolo della chiocciola di Internet con cui si candida a sindaco di Roma, nelle elezioni amministrative del 13 maggio 2001 e appoggia al secondo turno l'elezione a primo cittadino di Walter Veltroni.
Il nome di Mario Adinolfi, accanto all'importo di 338.878,23 euro versati e 363.341,20 euro incassati, compare nella lista (resa nota il 19 aprile) dei 1.600 clienti romani di Gianfranco Lande (il cosiddetto "Madoff dei Parioli"). Adinolfi smentisce: "La mia posizione è stata usata per coprire qualcun altro, versai solo cinquanta milioni di lire a metà degli Anni Novanta e ne ritirai settanta nel 2000 quando sentii puzza di bruciato"
Giocatore di poker patologico.
E d'altronde, è pur sempre quello che si perde i pantaloni salutando il presidente dela camera al suo primo giorno in Parlamento.

Paolo Gentiloni:
Discendente della famiglia Gentiloni Silveri, imparentata con Vincenzo Ottorino Gentiloni (noto per l'omonimo Patto), si è laureato in scienze politiche, ha militato nel Partito di Unità Proletaria per il comunismo ed ha lavorato come giornalista dirigendo il mensile La Nuova ecologia, testata legata a Legambiente, movimento ambientalista a cui è stato iscritto. Portavoce di Francesco Rutelli negli anni in cui il presidente de La Margherita era sindaco di Roma, nella capitale Gentiloni è stato assessore al Giubileo ed al Turismo.
Al termine delle elezioni politiche del 2001 Gentiloni è stato eletto deputato per la Margherita. Nella XIV legislatura ha inizialmente fatto parte della IX commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni) per poi passare a quella relativa ai servizi radiotelevisivi, di cui è stato presidente dal 2005.
Responsabile della comunicazione della Margherita ed organizzatore delle campagne elettorali dello stesso partito, dopo le consultazioni politiche del 2006 ha confermato il suo seggio alla Camera ed in seguito è stato nominato da Romano Prodi ministro delle Comunicazioni nel suo secondo governo. Nel 2007 Gentiloni è stato oggetto di critica per una proposta di regolamentazione della comunicazione su internet che nel primo testo avrebbe costretto gran parte dei siti internet a registrazioni ed adempimenti amministrativi; il testo è stato poi considerato un grave errore da parte dello stesso Gentiloni.



Sergio Chiamparino:

 Da sempre favorevole alla costruizione del Treno Alta Velocità Torino-Lione, nonostante tutto, insieme a tutto il PD piemontese.

Stefano Ceccanti :
Laureato in scienze politiche con lode presso l'Università di Pisa, è stato presidente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) dal 1985 al 1987. A Pisa, nel periodo delle scuole secondarie superiori, aveva militato nel Movimento Studenti di Azione Cattolica e nella Lega Democratica, l'organizzazione dei cattolici democratici guidata da Pietro Scoppola, Achille Ardigò e Paolo Giuntella.
È professore ordinario di diritto pubblico comparato presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università "La Sapienza" di Roma (in aspettativa obbligatoria per mandato parlamentare dal 29 aprile 2008). Allievo del costituzionalista bolognese prof. Augusto Barbera, ha svolto numerose attività di consulenza in campo giuridico-istituzionale a livello nazionale (Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, X legislatura, Commissione Bicamerale per le Riforme Istituzionali, XI legislatura), regionale (Friuli-Venezia Giulia - Toscana) e provinciale (Trento).
È stato consulente dell'ufficio legislativo del gruppo DS-L'Ulivo alla Camera dei deputati.
Nel 1993 è stato promotore del Movimento dei Cristiano Sociali, sotto le direzioni di Pierre Carniti, Ermanno Gorrieri, Giorgio Tonini e Mimmo Lucà. Ne è uscito dopo le elezioni Politiche 2008 ritenendone ormai conseguita la ragione sociale con la nascita del Pd.

Ivan Scalfarotto: La sua prima esperienza come consigliere comunale dei Verdi risale al 1988

Giorgio Tonini :
È stato presidente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana dal 1979 al 1983 e membro della Presidenza e del Consiglio nazionale dell'Azione cattolica fino al 1989.
Ha lavorato alla CISL con Pierre Carniti e Mario Colombo dal 1984 al 1989 ed è stato uno dei fondatori dei Cristiano Sociali nel 1993.

Roberto Giachetti
: Comincia a fare politica da giovane, nei movimenti studenteschi e poi a 18 anni nel Partito Radicale fino al 1989, in quegli anni è anche redattore di Radio Radicale[1].
Successivamente aderisce ai Verdi ed è eletto come consigliere circoscrizionale a Roma[1].
Dal 1993 al 2001 è prima capo della Segreteria e poi Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma Francesco Rutelli[2].
Tra i fondatori de La Margherita, nel 2001 ne diviene Segretario cittadino di Roma e viene eletto per la prima volta alla Camera dei deputati. Viene confermato alle elezioni politiche del 2006 nelle liste dell'Ulivo ed alle elezioni politiche del 2008 nelle liste del Partito Democratico. In queste ultime 2 legislature è Segretario d'Aula per il proprio gruppo.

Ermete Realacci : Dal 1987 al 2003, è stato presidente di Legambiente, divenendo uno dei maggiori esponenti dell'ambientalismo italiano. Attualmente è presidente dell'AIES (Associazione Interparlamentare per il commercio Equo e Solidale) ed è vicepresidente del Kyoto club, unione di varie istituzioni e imprese impegnate per la riduzione dei gas-serra. Con lo scopo di promuovere la soft-economy e di creare una lobby di realtà che rappresentino la qualità italiana, ha fondato Symbola - la Fondazione per le qualità italiane, di cui è Presidente. Alle elezioni politiche del 2001 è stato eletto deputato dell'Ulivo nella circoscrizione XII (Toscana), collegio di Pisa. Nel 2006 è stato eletto in Toscana sempre come deputato dell'Ulivo. Ha fatto parte dell'esecutivo de La Margherita e ne è stato responsabile del Dipartimento qualità e territorio.
Nella XV Legislatura ricopre la carica di Presidente dell'VIII Commissione della Camera dei deputati, Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. È stata soprannominata Legge Realacci una legge approvata nel 2007 per la tutela dei piccoli comuni italiani e la promozione dei loro servizi.
Dal 4 novembre 2007 è membro dell'Esecutivo nazionale del Partito Democratico, scelto dal segretario Walter Veltroni, come responsabile della comunicazione del partito.
Dal 9 maggio 2008 è "ministro ombra" dell'Ambiente per il PD.[1] Sotto la segreteria Bersani è divenuto responsabile nazionale del PD per la Green Economy. Ha scritto insieme ad Antonio Cianciullo il libro “Soft Economy” (BUR, 2005) e nel 2012 per Chiarelettere “Green Italy – Perché ce la possiamo fare”, ha inoltre promosso e presiede "Symbola Fondazione per le qualità italiane".

Pietro Ichino:  (Milano, 22 marzo 1949) è un giurista, giornalista e politico italiano.
È docente ordinario di Diritto del lavoro nell'Università statale di Milano. Ha inoltre svolto l'incarico di deputato dal 1979 al 1983, come indipendente di sinistra nelle file del PCI. Nel 2008 è stato eletto senatore nella circoscrizione della Lombardia per il Partito Democratico.
Da anni si batte per portare avanti una riforma del lavoro da lui studiata e per portare l'amministrazione pubblica a livelli d'efficienza accettabili.






Oh via, nessuno può essere cattivo al 100% , certo.
Ma più che il nuovo che avanza, sembra di vedere un po' l'Azione Cattolica che era avanzata e che c'avevano messo da parte in frigorifero.






(In foto, il Matteo quando vinse 48 milioni di lire a la Ruota della Fortuna.
In basso, gli stemmi dei partiti in cui ha militato)
 
 
 

 


 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 




giovedì 29 novembre 2012

Terrore pleistocenico





29 Novembre 2012, Valmontone.
Seduto dentro al Palazzo Doria Pamphilj sono intento a farmi i fatti miei quando all'improvviso una luce bianca saetta davanti ai miei occhi, accecandomi per un secondo.
La corrente va via, lasciandomi in un improvviso buio da luci d'emergenza con sottofondo d'allarme saltato.

Infastidito dal lavoro perso al pc batto abbastanza scherzosamente il pugno sulla scrivania.
L'eco del mio piccolo tonfo è disperso immediatamente dal rombo di tre tuoni.
Tre colpi battuti sulla porta del destino.
Immagino che una guerra, un cannone a venti passi da me, avrebbero un suono più delicato di quei tre rintocchi, pesanti, lugubri, continuati.
Chiuso entro tre metri di tufo, avevo la sconcertante e fastidiosa impressione che non sarebbe bastato.
Cinque, dieci secondi? A pensare che quella esplosione che mi circondava avrebbe rovinato quelle mura enormi come fossero carta velina strappata da un bambino capriccioso.

Alla fine di tutto, dal buio del mio antro, mi sono affacciato a guardare il cielo plumbeo che vomitava acqua, sull'uscio, senza uscire neanche sotto il portico.
Con il timore reverenziale, che adesso ho capito, doveva avere l'uomo paleolitico, all'ingresso della sua caverna, mentre chiamava il cielo Dio, e lo pregava di non ucciderlo, oh dio, non farlo.

martedì 27 novembre 2012

Il ritorno di quelli della Paolino Paperino Band



Chi cavolo sono quelli della Paolino Paperino Band, e soprattutto a noi che ce frega?

Torniamo un attimo indietro, Emilia, anni '80, dove bande di giovinastri che poi sarebbero diventate Giovanni Lindo Ferretti (che suona solo a Montesole, vota Lega, prega assiduamente e apprezza molto la persona di Ratzinger) si ritrovavano in una provincia di due imperi malamente industrializzata e piena di maiali sacrificati e pasta all'uovo.
Se da un lato nasceva il punk melodico filosovietico intellighente dei CCCP come rigurgito di una cena maldigerita alla grassa mensa dell' Italia coccolata e viziata dalla NATO (divertita a tal punto da sentire il bisogno di un piano quinquennale e del sapore celeste del ferro, divertita a morte), quell'Emilia Paranoica dall'altro svezzava un gruppo di acidi senzaddio che sarebbero diventati la Paolino Paperino Band.
Ancora non ho risposto alla domanda "chi merda sono?".
Anzitutto calmini, che io ero manco nato.
Ma dai racconti degli anziani capi indiani della via Emilia e soprattutto da quel capolavoro di genio che è il sovraimpresso Pislas si può ricostruire che questo gruppo di malnati avesse buttato al cesso il melodico per invadere la provincia imperiale dell'Emilia di punk peso (e quindi bruttissimo, inascoltabile e offensivo per tutti i miei amici musicisti classici e chitarristi che fanno musica datata, così lo sanno da prima) tutto nato e cresciuto nei live che avevano base nella provincia di Modena e dunque registrato coi piedi in Pislas, che a tratti ti andava su uno ska ante-litteram e a tratti rimaneva uno stridore da far battere i denti e da pisciarsi addosso.
Fino al 1993 (o 4 , a seconda delle versioni), la Paolino fece musica di merda in tutta la provincia italica.
Nel senso che si è fermata a raccogliere la merda spiaccicata sulle strade del nostro Bel Paese (come il formaggino) e ce l'ha servita calda dal palco, tirata a palate in faccia.
Pislas rimane un'antologia meravigliosa di un periodo magico in cui siamo riusciti a produrre le migliori stronzate dei vent'anni successivi, accuratamente catalogate dalla Paolino Paperino Band.
Il duro mestiere del Punk (secondo me anche i Punkreas sono passati da loro, message) per questi fedeli  giovani emilianosovieti in terra USA finisce, come quella di altri parenti più blasonati, in quegli anni '90 in cui i tempi erano maturi per morire tutti quanti, e rimanere cadaveri fino alla prossima era glaciale.
Dunque, a cosa è servita questa triste storia piena di escrementi che vi ho raccontato?

Beh, dato che ormai siamo nel periodo del fate un po' come vi pare, e anche la speranza di riposare in pace nelle tombe è saltata in favore delle dirette televisive sulla vita degli obesi che devono dimagrire e dei cuochi malmenati da altri cuochi che usano Miracle Blade, succede che nel 2012 la Paolino Paperino Band è risorta dalle sue ceneri (o forse da quelle dei Bimbi Morti precendentemente uccisi [vedi sotto] ) perdendo un chitarrista e scambiando qualche posto, ma con lo spirito (giurano almeno questo, gli sciagurati) della Paolino originale.
E non contenti di andare a suonare nella sezione ospizio in qualche centro sociale, o di vendermi dietro prestazione sessuale una copia di Pislas, se gli è rimasta, questi simpatici e attempati gentiluomini si sono messi in testa di fare uscire un nuovo album, come diceva Majakovskji, rimestando tra la merda impietrita (momento intellettuale).

E allora, ecco perché siamo qui, infine.
La Paolino Paperino Band sta tornando, e ha bisogno di te per ripartire!
C'hai i soldi?
Loro c'hanno la musica!
Il dieci settembre lanciano dal loro sito il seguente messaggio.

"Caro fan della Paolino Paperino Band.
Il momento è epocale. Dal maggio scorso ci siamo rimessi al lavoro per un nuovo e stupidissimo CD dal titolo "Uguali a noi umani", in uscita a marzo 2013, che conterrà una decina di brani nuovi.
Abbiamo deciso di finanziare la produzione con il crowd funding. Entro l'inizio di gennaio dobbiamo raccogliere 4300 euro per:
  • Sala di registrazione professionale
  • Stampa dei CD
  • SIAE
  • Stampa delle T-shirts.
Se vuoi collaborare finanziaci spontaneamente con 15 dei tuoi euriRiceverai in premio una copia del CD e pure una maglietta che, con grande sforzo creativo, sarà uguale alla copertina del disco. Le spese di spedizione le paghiamo noi.
Non perdere tempo! A gennaio/febbraio 2013 saremo già in sala di registrazione.

Con i vostri soldi gonfieremo il conto in banca, 
non dormiremo più sopra una panca!"

Tipo Amanda Palmer che ha tirato su un Milione di dollari nello stesso modo, ma con meno tette e comunque sono tutti brutti come la fame. Stavolta non potrete fare i maiali e mettere i soldi solo per vedere le donnine nude come con la buona Amanda, ma daje su, so 4300 euro, rispetto a un milione e rotti ce potete sta.
Cosa volete di più per convincervi?
Che vi faccia sentire qualcosa?
Va bene, taccagni, vi metto un po' di best of da Pislas, così dopo aver vomitato correte subito a mettere i soldi.
Fatelo mi raccomando, che lo voglio il cd, la maglietta, e la vacanza a Sambuceto con la parrocchia che mi hanno promesso se gli porto più di mille donazioni.


Tutti con 15 euro in mano sul sito:
http://www.paolinopaperinobrand.com/

A voi! A loro!
BLEEEEEURGH.








La Paolino Paperino Band per l'infanzia:


Bimbi Morti






La Paolino Paperino Band per i giovani elettori moderni:

Fetta





La Paolino Paperino Band e il pezzo che gli hanno plagiato quelle mezze seghe dei Gem Boy:

Porno Tu






La Paolino Paperino Band e i rapporti con la Lega Nord:
Extracomunitario






La Paolino Paperino Band e i complimenti alla fiera classe lavoratrice emiliana:


Compagno Cittadino







E poi le altre cercatevele da soli, che sono aggratis.
E dopo averle sentite a sbafo, supportate (o mandatemi a cagare in eterno)!









mercoledì 19 settembre 2012

Un laboratorio comune: AlterArti

Ciò che c'è da segnalare del giorno è questo:

http://laboratorioalterarti.wordpress.com/

Che il nostro laboratorio teatrale AlterArti ha finalmente un sito stabile dove visualizzare, contattare, organizzar e zigrigettentar.

"Lo scopo è mettere in scena spettacoli di teatro originali in spazi non necessariamente adibiti originariamente alla messa in scena. Gli spettacoli, tuttavia, sono da intendere come un collage di varie arti che contemporaneamente vivono sulla scena le medesime esperienze in realtà differenti, in mondi e modi diversi ma comunicanti tra loro: esiste ad esempio il mondo “normale” dove l’azione viene descritta dalla parola, ma ne esiste anche uno dove l’unica possibilità di comunicazione è attuabile  tramite la musica (strumentale, elettronica o “casuale”).  Queste sono le  due realtà d’azione principali, alle quali si affiancano, a seconda dei testi e delle possibilità logistiche dello spazio d’esibizione, mondi nei quali è possibile esprimersi esclusivamente attraverso il gesto, l’uso della luce e delle ombre ed altro ancora…
I nostri mondi si incrociano tra loro durante la messa in scena dello spettacolo, ma non esiste una realtà dominante sulle altre: questo perché da un punto di vista drammaturgico e registico ci soffermiamo con particolare attenzione nei confronti dello spazio scenico e sulla gestione e la struttura dei movimenti .
L’idea del teatro è quella di portare a delle persone la testimonianza di qualcosa: provare a comunicare un determinato messaggio, ogni storia d’altro canto, deve essere costruita in modo tale che ci siano dei picchi di attenzione e di azione: queste fasi vengono da noi interpretate come un percorso soggettivo ma allo stesso tempo comune, ogni persona esistente nella sua realtà è destinata ad avere un momento topico nella sua struttura, quel momento di apice verrà rappresentato simultaneamente dallo stesso personaggio nelle differenti realtà in cui esiste. Cerchiamo quindi di superare il limite che ogni essere ha nel mostrare completamente le proprie sensazioni, le proprie emozioni, “sezionando” una persona in vari segmenti: come la somma di tante sfumature che portano alla formazione di un colore."


A disposizione.

martedì 17 luglio 2012

Siccità







A costo della vita sto iniziando una collaborazione per la produzione di cortometraggi con un gruppo di vecchi gatti ubriaconi:

Siccità è il primo, ideato, scritto e interpretato da Giacomo Bazzo e Daniele Mauro.

Io ho aiutato con i dialoghi, la post-produzione e ho mangiato un gelato che era fuori dal freezer da troppo tempo. Scelte avventate che hanno portato i miei HP sotto lo zero.

Aspettando il ress, godetevi:



lunedì 25 giugno 2012

Resoconto di un viaggio.

Era tutto come tre anni prima: mi diedero addirittura la metà del pesce che avevo lasciato nel piatto l'ultima volta.



























Venezia:


At first I was like:







When something has come up:








Then I was like:





But in the end, I was totally like:


giovedì 21 giugno 2012

V-nice




Di un posto d'oltremare, che è lontano solo prima di arrivare.




















Partire lascia un carico ad ogni azione che farai, ad ogni passo che ti porterà ad uscire dall'uscio della tua tana.
Tutto si raggruma nel preparare un bagaglio, e riuscire a condensartici dentro.
Questo pantalone nuovo che ho comprato per fare bella figura con la mia ospite lontana, questo pantalone vecchio con cui ho vissuto già anni, belli o brutti che siano stati.
Le mie maglie buffe, le mie maglie nere, le camicie a fiori da vecchio tabagista incancrenito (non fumo neanche, non dovrei farmele piacere così tanto).
Il modo che dovrò trovare per far passare la mia borsa di macchine fotografiche al controllo bagagli.
Asciugamani e mutanti (in realtà mutande, ma non so perché ho scritto mutanti per prima cosa, quindi lo lascerò) per rispettare il contratto umano,
Scarpe per lasciarmi altri chilometri dietro a quelli che ho già percorso.
Le mie carte d'imbarco che ora scoloriscono al sole sul mio letto. Sbiadiscono un po' mentre il viaggio non è ancora iniziato. Questo è il destino delle copie fotostatiche e dei ricordi.
Il libro che devo leggere per il mio prossimo esame. Il copione che devo sapere a menadito per il prossimo spettacolo.
Caricaqualunquecosa per gli oggetti di vita elettronica che mi legano a questo secolo (roba obsoleta, già scaduta, ma forse qualcuno mi farà la cortesia di considerarmi un rottamatore cyberpunk).
Tra minuscole schede SD e calzini sparsi per la stanza ho sempre la sensazione di essermi scordato qualcosa, o peggio, di non aver portato niente di giusto.
Ciondolo per casa, mi guardo intorno, e scrivo un resoconto in rete invece di pensarci ancora.
Partire.
Tutto quello che mi aspetta, e quello che non mi aspetto, alla fine del viaggio mi mantiene in uno stato di sottocutanea eccitazione, piccola angoscia, di quelle da prima di un esame.
Feliz y triste voy a salir.
Non ricordo più bene lo spagnolo come un tempo.
Non sono più quello di un tempo.
È tutta qui l'essenza di questo viaggio.
Stanotte non dormirò nemmeno (già ieri, non l'ho fatto).
Partirò quando il sole non sarà ancora sorto.
Nelle ore che mi separano da questo, scrivo un biglietto di commiato.
E mi dedico una canzone, che altrimenti nessuno lo farà.

Buon viaggio Francesco.
Grazie Francesco.
Vedrai, sarà bello e ti renderà felice.
Lo spero Francesco.


Che poi, lo spero davvero.

Le ore scorrono lente, invischiate nell'afa.







lunedì 18 giugno 2012

Assalto vaginale e altre azioni di guerriglia.







Immoralità minori:

Mi è capitato ultimamente di discutere di una questione stupidissima (stupida per l'argomento assolutamente poco importante, ma anche per l'essenza stessa della discussione, parecchio inconsistente, ma ormai è andata, comunque) con una o più rappresentanti del genere femminile.

Ad una mia semplice constatazione, od obiezione se preferite, è stata contrapposta una risposta che qui come in altre occasioni mi ha lasciato di sale, come vuole la tradizione biblica, o di merda, se preferite essere prosaici.

La risposta, già rimasticata in altre occasioni era un suggerimento più o meno velato a pensare di più alla figa e a non contraddirla, affermando con convinzione che io con la succitata figa abbia un pessimo rapporto.

Fosse la prima volta che sento cose del genere, potrei derubricarle a semplici iniziative personali di menti sperdute nel territorio, ma mi è capitato spesso di iniziare anche discussioni più impegnative con una donna e di finire a sentirmi dire questa cosa per aver sostenuto fortemente una tesi contrapposta a quella della mia avversaria.
Giocoforza, accade quasi sempre quando tale donna è una Donna di Successo (Copyright, tutti i diritti riservati).

Magari hanno anche ragione le varie oppositrici che si sono succedute sul fatto che scopo poco, specie se facciamo un confronto diretto, ammetto di non essere mai stato troppo bravo a saltare di letto in letto, di fare fatica a conquistare le persone, ma soprattutto di non essere troppo ossessionato dal mio pene.
Ci conosciamo, c'è un rapporto di reciproca stima, abbiamo passato tante peripezie. Ma sono io che decido per lui, non il contrario.

Tenuto conto di questo, magari hanno anche ragione ad imputare al fatto che scopo poco, che non ne ho voglia assiduamente, la mia inclinazione a fare altro, tra cui dubitare, parlare, mettere in discussione.
Oh, mi piace parlare con le altre persone, lo aspetto sempre con piacere.

Ma considerando il fatto che il non dedicare al sesso una parte preminente della mia vita mi permette di inseguire molte delle cose con cui indago le mie ansie più profonde,i miei assurdi d'esistenza, che mi dà la lucidità di cui ho bisogno nella lotta contro me (che forse, potremmo dire, mi salva la vita), il loro consiglio di scopare di più, e più un consiglio o una jettatura?

Ci si è sempre lamentati nei secoli che gli uomini ragionino solo con i loro testicoli.
Millenni di furiosa lotta per l'emancipazione devono servire dunque alla donna per avere il diritto di ragionare il mondo di vagina?

Magari qualcuna si sente esaltata da questo strapotere che deriva dal fatto di poter fare leva sulla libido maschile, ad avere stuoli di ammiratori pronti a strisciare o potenti protettori di cui disporre, solo per avergli fatto odorare la zona sottoventrale, ma che miseria è mai questa?

Una libertà cortigiana attardata a secoli ormai morti, e sicuramente Madame de Pompadour era più fine ed abile in questo gioco squallido.

Chi punta la vagina come una bombarda pronta a sparare non è molto migliore di chi brandisce il suo pene come un randello da menare.

Capisco come questi discorsi siano ormai fuori tempo massimo, ma dove è finita la ricerca di una eguaglianza, dove gli studi di genere, la pretesa di un posto nella storia?
Generazioni di donne arrestate, rivoluzionarie fucilate, artiste russe che dibattevano ferocemente con i colleghi uomini sul mondo giusto che doveva venire, reggiseni bruciati e capelli impettinabili, ringhi feroci e spiriti indomiti.
Ci hanno portato alla libertà di scegliere che vestito indossare, che capello avere, quante foto farsi ogni giorno, quanti commenti ricevere, e a vantarsi del proprio sesso usandolo come merce di scambio e come dittatore implacabile.
Qui tra le altre cose il discorso potrebbe benissimo essere oramai unisex, ma gli uomini sono talmente rozzi che alle parole sostituiscono quasi sempre le botte o i grugniti.
Il vanto della vagina e il desiderio intorno ad essa invece, sono una vera raffinatezza.

La cosa più di ogni altro sentimento mi rende triste, perché non fa altro che confermare questo nuovissimo atteggiamento ipersessuale e spregiudicato la nostra società vergognosamente patriarcale, dove non si ringhia contro gli uomini per essere donne, ma al massimo per essere femmine alfa, degne di maschi alfa.

Non ci sto.
Il mio essere uomo si ribella a questo da un lato proprio per una questione di genere.
Non è accettabile infatti di arrivare all'estremo opposto dell'essere zittito perché uomo in una questione da un intervento d'estremismo femminile.
Sono nato di sesso maschile e posso continuare a parlare finché voglio senza essere deriso e ridotto ai miei ormoni e al mio membro. (Se questo suona vagamente vicino al femminismo anni '60 con la sola differenza del genere, ne posso essere solamente onorato)
Nessuna, come nessuno, può permettersi di zittirmi riducendomi a un oggetto sessuale.
E sono disposto a lottare per questo come per qualsiasi giusta causa.

Dall'altro lato, il mio essere umano si ribella.
Io litigo con le donne così come faccio con gli uomini, allo stesso modo le sfido, le porto a discussione, le combatto, le tratto duramente quando sento di dovere. Così rido e scherzo, e parlo e mi muovo, e sono felice a volte, con donne e uomini allo stesso modo.
Questo perché trovo in chi corrispondo la stessa umanità di cui sono composto, e assicuro a ciascuno tutto il mio rispetto.

E il rispetto di una persona, della sua intelligenza e della sua umanità, spinge a volte anche a scontrarsi duramente. Non ne ho paura e lo ritengo un atto prezioso, quanto o più del sesso.
Non sono galante, e me ne vanto di fronte a voi.
La galanteria degli uomini tutti presi a scherzare c a adulare la donna non è altro che la forma più bieca di maschilismo, in cui le donne sono viste come cose graziose da proteggere e da lusingare, da tenere al caldo dei propri desideri, a fare cose frivole e a occuparsi di bellezza mentre gli uomini fanno girare il mondo.
Disgustoso.

La donna è per me la mia pari, e non saranno mai oggetto di mala discriminazione i nostri organi sessuali.
Un uomo e una donna sono capaci delle stesse sensazioni, degli stessi pensieri, di varie e molte abilità.
Se esistono differenze e distanze (e chi potrebbe negarlo?), non sono tra una cosa superiore e una inferiore, ma tra due mondi legati che si avvicinano e si allontanano in continuazione, parti comuni e luoghi distanti.
Una promessa che faceva (e forse ancora fa) parte di quella voglia di cambiare tutto.

Per questo si ribella il mio interiore a la vagina usata come arma, alla volgarizzazione sessuale, all'oggettivizzazione della mente e del corpo trasformati in buchi, al mondo tornato cortigiano in maniera orrendamente democratica.

E la mia ribellione qui mi fa stare, né posso spostarmi.
È un dovere che ho da fare.




Forse sono entrato con poca grazia e senza stile in un argomento delicato, come un orso lanciato attraverso una finestra.
Magari tutto questo ti sembra vagamente sessista lettore.

Ma se vuoi vedere qualcosa di veramente sessista, perché non fai un giro in una piazza italiana il sabato, piena di ragazzine in minigonna e trucco pesante, costrette ancora in questo tempo a icone femminili totalmente dedicate al piacere dei maschietti ben vestiti che ronzano loro intorno?

Il crimine più grande? L'operazione che c'hanno fatto addosso per farci credere che questo sia tutto espressione della nostra libertà.


Qualcuno, ultimamente, ci prega almeno di vergognarci (e anche se lo fa solo astutamente per soldi, lo fa con voce ben tornita. Mi permetto di utilizzarla, con le dovute riserve)

martedì 12 giugno 2012

Quando non ci sarà più spazio all'Inferno, i morti cammineranno sulla Terra.






Señor Romero in fondo parlava di questo fin dal primo momento.
I mangiatori di carne cruda, lungi dall'essere il nuovo piccolo brivido dell'estate di qualcuno, erano un'eco di rovina di una società tirata e fragile fino all'eccesso.
Sotto il tatuaggio c'è la pelle, sotto la spiaggia il mare.
Dietro le nostre istituzioni democratiche e i lunghi discorsi ragionevoli, c'è ancora quell'uomo tremante che è separato dal freddo e dai lupi solo da una sottile parete di legno. Quell'uomo crudele separato dalla sua bestialità solo da un vestito pulito e da un'agricoltura moderna. Ma.

Mostri e normali.




In Italia si sta fermi di fronte a luoghi muti, silenziosi.
Il getto di vapore e il fischio delle fabbriche, gli operai non li sentono più.Stanno davanti a dei cancelli che non interessano più a nessuno.Si affollano, si arrabbiano, si battono.Ho detto che non interessano più.Non è corretto.Interessano relativamente a quanto è piccolo un luogo nell'universo.Per cui posso trovare Egiziani che lavorino per metà del prezzo pattuito con altri Egiziani, finché non troverò degli Egiziani che lavorino per ancora meno.Gli Egiziani vecchi si incazzano con gli Egiziani nuovi, ma più con "il padrone". Questa entità astratta che si sa sempre meno dove sia, chi sia, o cosa faccia.Allora si rimane davanti alle fabbriche a tentare di impedire agli Egiziani nuovi di sostituire gli Egiziani vecchi, che alla fine non arriva "il padrone" ma ci si ritrova lì a fare la solita giostra.Egiziani vecchi, Egiziani nuovi, centri sociali, sindacalisti di base. Poi Polizia, Carabinieri, e chi più ne ha, più ne metta.Qualcuno diventa violento e gli viene la voglia di rompere tutto.Qualcuno viene arrestato.Egiziani, o forse Napoletani, operai, impiegati. Una volta a dire il vero. Ora cassaintegrati, disoccupati, gente morta che vanno a seppellire in un carcere qualsiasi.A frotte.Le nostre carceri erano già stracolme, prima di iniziare.Cosa succederà ora che continuano a stiparle di morti?




Linferno








Cosa succederà quando avremo confinato tanti morti che saranno più dei vivi.
Ed i vivi fuori, ed i morti dentro, a premere contro le pareti.
Logico che crollerà tutto, logico che usciranno di nuovo.
I morti che avevamo sepolto e condannato all'inferno torneranno su questa Terra per divorarla.
I morti irosi, incolleriti, senza alcuna pace o eterno riposo.
Señor Romero qualche anno fa non voleva solo giocare un po' con intestina di capra e sangue per il suo divertimento personale.
Ci parlava di una società cieca che non rispetta più né i morti né i vivi, che mira all'autodistruzione perché non ce la fa più a sopportarsi.
Una razza umana che sa, dove nessuno fece nulla, e nessuno ha intenzione di fare nulla.
I vivi non vedono l'ora di brandire le loro mazze da baseball, o le loro testate nucleari.
I morti non vedono l'ora di divorare le loro interiora.

Per l'odio, forse lo saprete, l'importante non è la caduta, è l'atterraggio.

Quando non ci sarà più spazio all'Inferno, i morti cammineranno sulla Terra.


Ma non sarà un godibile videogioco, una serie TV in quattro stagioni.

E forse qualcuno si accorgerà di quanto sia costoso (doloroso) da ripagare, il biglietto per l'Inferno.






[Ma i buoni, state sicuri, i buoni si salveranno sempre, con un completo di frescolana , un nome rispettabile. E le mani sporche di sangue.]





http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o34447:e1

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/06/11/Disoccupati-acque-porto-Napoli-fermano-traghetti_7015507.html

giovedì 7 giugno 2012

Quanto durerà la pace.










Oh, my sweet summer child! What do you know about fear? Fear is for the winter, when the snows fall a hundred feet deep; fear is for the Long Night, when the sun hides for years and children are born and live and die all in darkness. That is the time for fear, my little Lord.
Old Nan


60 anni di pace nel vecchio continente. Ma nessuna statistica storica è mai stata infinita.
Ed ora che le ombre sono lunghe, l'Inverno si presenta alle porte.
I saggi guardano il cielo di nuvole scure, e vi ritrovano il terrore.

Quanto durerà la pace?

Vorrei dire per sempre, ma il canto mi muore in gola.
Non si riesce mai a cantare, quando la sera si avvicina.



martedì 5 giugno 2012

Facebook vuole vendervi ancora meglio: votate no.




Giro qui l'appello (con ritardo, dato che per tutto ieri blogger mi ha tagliato fuori):

"Più che un sondaggio, è un referendum. Facebook, il social network più frequentato del mondo (oltre 900 milioni di iscritti), vuole sapere se può spingersi oltre, nella raccolta e condivisione dei dati personali.
Cosa spinge la creatura di Mark Zuckerberg a lanciarsi in questa sfida dal risultato incerto? Il senso di responsabilità, certo. Il gusto del futuro, ovvio. Ma anche la paura. La paura di sentirsi dire: ehi, stai vendendo ciò che non possiedi!
Andiamo con ordine. Facebook, prima di continuare a scavare nella nostra privacy in cerca delle preziose informazioni care ai pubblicitari, ha deciso d'interpellare gli iscritti, che di quelle informazioni sono i titolari. Le novità riguardano nuove sezioni, diverse impostazioni delle pagine e strumenti per gli amministratori. Si parla della possibilità di utilizzare le informazioni anche al di fuori della piattaforma. Si discute (di nuovo) della «Timeline», per decidere se mantenere il nuovo aspetto del social network o tornare alla vecchia formula. Si discute, in sostanza, della Data Use Policy (per dirla in milanese moderno, tuttora in uso anche qui negli Stati Uniti).

Sarà necessario un quorum: se nella Facebook Election Week (come l'ha definita Mashable.com) voterà più del 30% degli iscritti attivi (quei 900 milioni che equivarrebbero al terzo Paese del mondo, dopo Cina e India), il risultato sarà vincolante; se voterà meno del 30%, l'opinione verrà considerata consultiva. In pratica dovranno esprimersi 270 milioni di persone - come la popolazione degli Stati Uniti, dove però molti non votano (nelle elezioni vere, e in novembre ne avremo un'altra prova).

Perché Facebook corre questo rischio? Perché la società è a un bivio: sono i mercati a segnalarglielo. Dopo l'enfatica quotazione in borsa, infatti, il titolo ha cominciato a scivolare inesorabilmente. Un po' di faciloneria dell'advisor Morgan Stanley, che ha scelto un prezzo di collocazione troppo alto? Fb non è più «cool», come sostiene qualcuno? Il social network non è adatto quanto Twitter a essere utilizzato sui nuovi dispositivi mobili, iPhone in testa?

Anche questo, forse. Ma il motivo principale l'ha riassunto magistralmente Christopher Caldwell del Weekly Standard in un op-ed sul Financial Times , sabato. I regolatori potrebbero decidere: Facebook sta vendendo qualcosa che non gli appartiene. I mercati lo hanno capito. E il social network di Zuckerberg - nato otto anni fa a pochi chilometri da dove scrivo questa opinione, a Harvard, oltre il fiume - non può ignorare né gli utenti né i mercati.

Si vota per una settimana sull'indirizzo http://on.fb.me/JXVN6J. Un grande esperimento di democrazia: non c'è dubbio che i nostri nipoti - quando tutta la popolazione sarà online - voteranno così ogni volta, per scegliere qualsiasi cosa (dal sindaco al parlamento). Quella di Facebook, per quanto vasta e lungimirante, è solo una consultazione interna. Ma un consiglio di voto si può dare.
Votate no.

La privacy non si vende. Figuriamoci se si regala.

Beppe Severgnini
twitter.com/beppesevergnini "



L'indirizzo è

Facebook Site Governance Vote

Dovreste votare per il mantenimento dei documenti esistenti.