La Ggente ci dice: "Il fatto che siano giovani, belli, ribelli e vogliano sfasciare tutto"
OH, REALLY?
"Figlio di Tiziano Renzi, già
consigliere comunale di
Rignano sull'Arno tra il
1985 e il
1990 per la
Democrazia Cristiana,
[3] inizia la sua attività politica durante gli anni del liceo.
[4] Nel
1996 contribuisce alla nascita dei
Comitati Prodi e si iscrive al
Partito Popolare Italiano, di cui diventa, nel
1999, segretario provinciale. Nel
2001 diventa coordinatore de
La Margherita fiorentina e, nel
2003, segretario provinciale."
"Il
5 agosto 2011 è stato condannato in primo grado, insieme ad altre venti persone, dalla
Corte dei conti della
Toscana per
danno erariale e al pagamento di 14 000 euro.
[47]
Il procedimento si riferisce a quando era presidente della Provincia di
Firenze. Alla condanna Renzi ha reagito richiedendo il giudizio
d'appello.
[5]
Le contestazioni riguardano la categoria di inquadramento di quattro
persone nello staff, assunte a tempo determinato in categoria D anziché
C, in violazione delle norme sull'accesso alle carriere pubbliche.
[48]"
[Matteo Renzi su Wikipedia]
"
La rottamazione non è un’invenzione del 21° secolo: già negli anni Novanta il giovanissimo
Matteo Renzi,
oggi sindaco di Firenze, prossimo candidato alle primarie del Pd e a
quei tempi studente in uno dei licei più prestigiosi della città, il
Dante, voleva mandare in pensione un po’ di dirigenti. Ma di quale
partito? Della
Democrazia cristiana naturalmente. È l’aprile del
1992,
si è appena votato alle politiche, la Dc per la prima volta in
un’elezione nazionale non ha superato il 30 per cento (29,66 alla
Camera) e lo scout di Rignano sull’Arno è piuttosto arrabbiato. Alla
guida del partito c’è
Arnaldo Forlani, «che anche nella formazione delle liste» scrive Renzi diciassettenne sul giornalino scolastico il
Divino mensile «ha
commesso i suoi errori e dovrà passare la mano com’è giusto che sia per
un segretario che perde il 5 per cento. La Dc, e queste sono parole di
chi crede in questo partito, deve veramente cambiare, in modo netto e
deciso mandando a casa i Forlani, i Gava, i Prandini e chi si oppone al
rinnovamento».
Insomma, non c’è ancora quella parolina magica,
rottamazione, ma poco ci manca. Renzi sembra essere avviato verso una
brillante carriera politica, ma è proprio al liceo che subisce una
sconfitta bruciante: alle elezioni scolastiche riesce, sì, a diventare
rappresentante d’istituto, però con la sua lista cattolica («Al buio è
meglio accendere una luce che maledire l’oscurità») arriva solo secondo,
con 99 voti. A stracciarlo è la lista apartitica guidata da Leonardo
Bieber (269 voti), oggi consigliere comunale del Pd a Palazzo Vecchio.
Lo slogan («Accendere la luce») dette luogo anche a qualche parodia. In
una vignetta pubblicata sul Divino si vede Renzi vestito da cardinale
che con un fiammifero dà fuoco a una signorina. Sotto, la scritta
(illuminante): «Renzquemada». "
[David Allegranti per Panorama]
"
Aragoste, vini pregiati, soggiorni negli
Stati Uniti, biglietti aerei, cene, pasticcini e fiori: il giovanissimo
Matteo Renzi, quando era presidente della
Provincia di
Firenze, si è adeguato con estrema disinvoltura al modus operandi dei politici di professione. E così, tra gli spaghetti al caviale di
Luigi Lusi e gli sprechi della giunta regionale di
Renata Polverini per la comunicazione, l’attuale
sindaco di
Firenze
e possibile candidato premier per il centrosinistra si insinua tra i
due esponenti simbolo dello sperpero del denaro pubblico. Anche la
Corte dei Conti
vuole vederci chiaro sui conti della Provincia dell’era renziana: ci
sono troppi rimborsi senza giustificativi adeguati e un uso allegro
delle carte di credito da parte del rottamatore.
Dal 2005 al 2009, nel periodo in cui Renzi è stato presidente, la Provincia ha speso
20 milioni di euro. Il capo di Gabinetto
Giovanni Palumbo,
nominato da Renzi, ha firmato decine e decine di delibere per rimborsi
di spese di rappresentanza per il presidente che aveva a disposizione
una carta di credito con limite mensile di 10mila euro di spesa.
Nell’ottobre 2007 però, durante un viaggio (ovviamente di
rappresentanza) negli Stati Uniti, la carta viene bloccata “a garanzia
di un pagamento da parte di un hotel a Boston”, si legge nella delibera
del 12 novembre 2007. Renzi, trovandosi senza carta di credito della
Provincia è costretto a usare la sua per pagare 4 mila dollari (pari a
2.823 euro) all’hotel Fairmont di San Josè, in California. Come torna in
Italia si fa restituire la cifra con una delibera, ma senza fornire
giustificativi. Tolta la dicitura “spese regolarmente eseguite in base
alle disposizioni contenute nel disciplinare delle attività di
rappresentanza istituzionale”. Nei soli Stati Uniti la Provincia, con
Renzi, ha speso tra biglietti aerei, alberghi, ristoranti 70mila euro.
Spese di rappresentanza. Ovviamente. In tutto arriva a sfiorare i
600 mila euro.
Tra
i 20 milioni di euro al vaglio della Corte dei Conti ci sono anche
centinaia di migliaia di euro ricostruiti con numerosi scontrini e
ricevute. Non molti. In tutto 250 circa. In prevalenza di ristoranti.
Gli elenchi depositati agli atti mostrano una intensa attività di
rappresentanza da parte di Renzi. Per lo più svolta alla trattoria
Garibaldi, al Nannini bar, alla taverna Bronzino e al ristorante da
Lino. Locali prediletti dal candidato alle primarie del Pd che, in
particolare nel 2007 e nel 2008, riesce a spendere qualcosa come 50mila
euro per il cibo. Con conti singoli che spesso superano i mille euro. Il
31 ottobre 2007 la provincia paga 1300 euro alla pasticceria Ciapetti
di Firenze. Il 5 luglio alla Taverna Bronzino viene saldato un conto di
1.855 euro. ll ristorante non è tra i più economici di Firenze, del
resto. Ma a Renzi piace. Per tutto il suo mandato alla guida della
Provincia frequenta assiduamente i tavoli della taverna. Con conti che
oscillano tra i 200 ai 1.800 euro. Renzi ogni tanto cambia ristorante.
Alla trattoria I due G in via Cennini il 29 aprile 2008 ordina una
bottiglia di Brunello di Montalcino da 50 euro per annaffiare una
fiorentina da un chilo e otto etti. Alla Buca dell’Orafo in via dei
Girolami il 13 giugno 2008 si attovaglia con due commensali e opta per
un vino da 60 euro a bottiglia. E ancora: al ristorante Lino, dove è di
casa (anche qui), riesce a spendere per un pranzo 1.050 euro. 1.213 li
lascia al ristorante Cibreo.
Nei soli mesi compresi da maggio a
luglio 2007 spende in ristoranti circa 17mila euro. Nel lungo elenco di
ricevute e spese che gli inquirenti stanno verificando ci sono anche le
fatture di fioristi, servizi catering, biglietti aerei e società vicine
all’attuale sindaco. A cominciare dalla
Florence Multimedia
che riceve complessivamente 4,5 milioni di euro dall’ente. La Florence
Multimedia srl è la Società in house della Provincia che svolge attività
di comunicazione e informazione per la provincia. Nel 2009 Renzi è
diventato sindaco. In bici. Ora sta girando l’Italia in camper, con lo
sguardo rivolto a Roma. Ieri, Renzi era alla sfilata milanese di Armani.
A Firenze, intanto, l’aspetta
Alessandro Maiorano, ex
dipendente del Comune che ha denunciato la gestione del sindaco e
promette di dar battaglia alla “sprecopoli renziana”. Anche rottamare
costa."
[Davide Vecchi per Il Fatto Quotidiano]
Sostenitori di Renzi
Giorgio Gori: Ex-dipendente Mediaset, pubblicitario ed esperto di marketing, iscritto al PD solo dal Novembre 2011. Pare sia l'uomo da cui Renzi riceve ogni cinque secondi sms che gli dicono cosa fare.
Andrea Sarubbi: Ha frequentato il liceo classico dai
gesuiti, poi
Scienze politiche alla
LUISS.
Dal
1997 al
2005, collabora con
Radio Vaticana, prima con la conduzione di
Jubilaeum, poi nella redazione esteri. Nel
1998, esordisce su
Sat 2000 con un contenitore quotidiano di due ore. Nel
1999, entra nella redazione del programma
RAI A sua immagine: dapprima conduce
Giubileo 2000, programma settimanale sul
Giubileo del 2000 (andato in onda fino a
gennaio 2001), poi sostituisce
Lorena Bianchetti nel
2005 alla conduzione del programma, di cui diventa anche autore.
Fra gli eventi che ha presentato negli ultimi anni della sua attività televisiva, ci sono diverse
Giornate mondiali della Gioventù,
vari incontri del Papa e molteplici iniziative di solidarietà, per
associazioni, istituzioni, diocesi e congregazioni religiose.
Andrea Ballarè: Sindaco di Novara. Nasce e cresce a
Novara[1], nel
1992 ottiene la laurea in
Economia e Commercio presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano.
Graziano Delrio: Sindaco di Reggio Emilia. Cattolico, padre di nove figli, ha ricoperto il suo primo incarico istituzionale nel
1999 subentrando al Consigliere Comunale
Giuseppe Davoli
il quale si dimise perché assunse l'incarico di Assessore in Giunta.
Graziano Delrio quindi, primo dei non eletti, prese il suo posto come
Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il
Partito Popolare Italiano. Nel 2000 diventa Consigliere regionale dell'
Emilia-Romagna per il
Partito Popolare Italiano con oltre 4000 preferenze. In Consiglio regionale ha presieduto la Commissione sanità e politiche sociali. Nel
2001 ha aderito alla
Margherita.
Vincenzo De Luca : Vincenzo De Luca nasce a
Ruvo del Monte (
PZ) l'
8 maggio 1949 . È in politica dal 1990. Ha militato nel PCI e ne ha seguito le evoluzioni fino al PD.
Sindaco in carica del
Comune di Salerno, alle elezioni comunali del
16 maggio 2011 viene rieletto per la quarta volta ottenendo oltre il 74% dei consensi. Per la quarta volta.
Mario Adinolfi: Dalla fine degli
anni ottanta, firma articoli e servizi per i quotidiani
Avvenire,
Europa,
Il Popolo, e
La Discussione, e per la
Radio Vaticana.
Politicamente ha militato prima nella
Democrazia Cristiana e poi, con l'avvento del bipolarismo, nell'area centrista del
centrosinistra. Nel
1993 è il più giovane membro dell'Assemblea costituente del
Partito Popolare Italiano. Nel
1994 è eletto presidente nazionale dei Giovani popolari, poi diventa membro dell'esecutivo nazionale del PPI. Nel
2001 fonda il movimento
Democrazia Diretta, con il simbolo della chiocciola di Internet con cui si candida a
sindaco di Roma, nelle
elezioni amministrative del 13 maggio 2001 e appoggia al secondo turno l'elezione a primo cittadino di
Walter Veltroni.
Il nome di Mario Adinolfi, accanto all'importo di 338.878,23 euro
versati e 363.341,20 euro incassati, compare nella lista (resa nota il
19 aprile) dei 1.600 clienti romani di Gianfranco Lande (il cosiddetto
"Madoff dei Parioli"). Adinolfi smentisce: "La mia posizione è stata
usata per coprire qualcun altro, versai solo cinquanta milioni di lire a
metà degli Anni Novanta e ne ritirai settanta nel 2000 quando sentii
puzza di bruciato"
Giocatore di poker patologico.
E d'altronde, è pur sempre quello che si perde i pantaloni salutando il presidente dela camera al suo primo giorno in Parlamento.
Paolo Gentiloni:
Discendente della famiglia Gentiloni Silveri, imparentata con
Vincenzo Ottorino Gentiloni (noto per l'
omonimo Patto), si è laureato in scienze politiche, ha militato nel
Partito di Unità Proletaria per il comunismo ed ha lavorato come
giornalista dirigendo il mensile
La Nuova ecologia, testata legata a
Legambiente, movimento
ambientalista a cui è stato iscritto. Portavoce di
Francesco Rutelli negli anni in cui il presidente de
La Margherita era sindaco di Roma, nella capitale Gentiloni è stato assessore al
Giubileo ed al Turismo.
Al termine delle
elezioni politiche del 2001 Gentiloni è stato eletto deputato per la
Margherita.
Nella XIV legislatura ha inizialmente fatto parte della IX commissione
(trasporti, poste e telecomunicazioni) per poi passare a quella relativa
ai servizi radiotelevisivi, di cui è stato presidente dal
2005.
Responsabile della comunicazione della Margherita ed organizzatore delle campagne elettorali dello stesso partito, dopo le
consultazioni politiche del 2006 ha confermato il suo seggio alla
Camera ed in seguito è stato nominato da
Romano Prodi ministro delle Comunicazioni nel suo
secondo governo. Nel 2007 Gentiloni è stato oggetto di critica per una proposta di
regolamentazione della comunicazione su internet che nel primo testo
avrebbe costretto gran parte dei siti internet a registrazioni ed
adempimenti amministrativi; il testo è stato poi considerato un grave
errore da parte dello stesso Gentiloni.
Sergio Chiamparino:
Da sempre favorevole alla costruizione del Treno Alta Velocità Torino-Lione, nonostante tutto, insieme a tutto il PD piemontese.
Stefano Ceccanti :
Laureato in
scienze politiche con lode presso l'
Università di Pisa, è stato presidente della
Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) dal
1985 al
1987. A Pisa, nel periodo delle scuole secondarie superiori, aveva militato nel
Movimento Studenti di Azione Cattolica e nella
Lega Democratica, l'organizzazione dei cattolici democratici guidata da
Pietro Scoppola,
Achille Ardigò e
Paolo Giuntella.
È professore ordinario di
diritto pubblico comparato presso la Facoltà di Scienze politiche dell’
Università "La Sapienza" di Roma (in aspettativa obbligatoria per mandato parlamentare dal
29 aprile 2008). Allievo del costituzionalista bolognese prof.
Augusto Barbera,
ha svolto numerose attività di consulenza in campo
giuridico-istituzionale a livello nazionale (Commissione Bicamerale per
le Questioni Regionali, X legislatura, Commissione Bicamerale per le
Riforme Istituzionali, XI legislatura), regionale (Friuli-Venezia Giulia
- Toscana) e provinciale (Trento).
È stato consulente dell'ufficio legislativo del gruppo DS-
L'Ulivo alla
Camera dei deputati.
Nel
1993 è stato promotore del Movimento dei
Cristiano Sociali, sotto le direzioni di
Pierre Carniti,
Ermanno Gorrieri,
Giorgio Tonini e
Mimmo Lucà. Ne è uscito dopo le elezioni Politiche 2008 ritenendone ormai conseguita la ragione sociale con la nascita del Pd.
Ivan Scalfarotto: La sua prima esperienza come consigliere comunale dei Verdi risale al 1988
Giorgio Tonini :
È stato presidente della
Federazione Universitaria Cattolica Italiana dal
1979 al
1983 e membro della Presidenza e del Consiglio nazionale dell'
Azione cattolica fino al 1989.
Ha lavorato alla CISL con
Pierre Carniti e
Mario Colombo dal 1984 al 1989 ed è stato uno dei fondatori dei
Cristiano Sociali nel
1993.
Roberto Giachetti: Comincia a fare politica da giovane, nei movimenti studenteschi e poi a 18 anni nel
Partito Radicale fino al
1989, in quegli anni è anche redattore di
Radio Radicale[1].
Successivamente aderisce ai
Verdi ed è eletto come
consigliere circoscrizionale a
Roma[1].
Dal
1993 al
2001 è prima capo della Segreteria e poi
Capo di Gabinetto del
Sindaco di Roma
Francesco Rutelli[2].
Tra i fondatori de
La Margherita, nel 2001 ne diviene Segretario cittadino di Roma e viene eletto per la prima volta alla
Camera dei deputati. Viene confermato alle
elezioni politiche del 2006 nelle liste del
l'Ulivo ed alle
elezioni politiche del 2008 nelle liste del
Partito Democratico. In queste ultime 2
legislature è
Segretario d'Aula per il proprio gruppo.
Ermete Realacci : Dal
1987 al
2003, è stato presidente di
Legambiente, divenendo uno dei maggiori esponenti dell'
ambientalismo italiano. Attualmente è presidente dell'
AIES (
Associazione Interparlamentare per il commercio Equo e Solidale) ed è vicepresidente del
Kyoto club, unione di varie istituzioni e imprese impegnate per la riduzione dei
gas-serra.
Con lo scopo di promuovere la soft-economy e di creare una lobby di
realtà che rappresentino la qualità italiana, ha fondato
Symbola - la Fondazione per le qualità italiane, di cui è Presidente.
Alle
elezioni politiche del 2001 è stato eletto deputato del
l'Ulivo nella circoscrizione XII (
Toscana), collegio di
Pisa. Nel
2006 è stato eletto in Toscana sempre come deputato dell'Ulivo. Ha fatto parte dell'esecutivo de
La Margherita e ne è stato responsabile del Dipartimento qualità e territorio.
Nella
XV Legislatura ricopre la carica di Presidente dell'VIII Commissione della
Camera dei deputati, Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. È stata soprannominata
Legge Realacci una legge approvata nel
2007 per la tutela dei piccoli comuni italiani e la promozione dei loro servizi.
Dal
4 novembre 2007 è membro dell'Esecutivo nazionale del
Partito Democratico, scelto dal segretario
Walter Veltroni, come responsabile della comunicazione del partito.
Dal 9 maggio 2008 è "
ministro ombra" dell'Ambiente per il
PD.
[1] Sotto la segreteria Bersani è divenuto responsabile nazionale del PD per la Green Economy. Ha scritto insieme ad
Antonio Cianciullo
il libro “Soft Economy” (BUR, 2005) e nel 2012 per Chiarelettere “Green
Italy – Perché ce la possiamo fare”, ha inoltre promosso e presiede
"Symbola Fondazione per le qualità italiane".
Pietro Ichino: (
Milano,
22 marzo 1949) è un
giurista,
giornalista e
politico italiano.
È docente ordinario di
Diritto del lavoro nell'
Università statale di Milano. Ha inoltre svolto l'incarico di
deputato dal
1979 al
1983, come indipendente di sinistra nelle file del
PCI. Nel 2008 è stato eletto senatore nella circoscrizione della Lombardia per il
Partito Democratico.
Da anni si batte per portare avanti una riforma del lavoro da lui studiata e per portare l'amministrazione pubblica a livelli d'efficienza accettabili.
Oh via, nessuno può essere cattivo al 100% , certo.
Ma più che il nuovo che avanza, sembra di vedere un po' l'Azione Cattolica che era avanzata e che c'avevano messo da parte in frigorifero.
(In foto, il Matteo quando vinse 48 milioni di lire a la Ruota della Fortuna.
In basso, gli stemmi dei partiti in cui ha militato)